Redmond denuncia una nuova azione da parte dei cyber-guastatori di SEA e ammette: alcuni documenti legali sono finiti nelle loro mani. Il gruppo pro-Assad se la prende anche con la CNN
I guastatori di Syrian Electronic Army (SEA) colpiscono ancora, e ancora una volta l'obiettivo è Microsoft: la rete dell'azienda statunitense è stata fatta oggetto di un attacco phishing, il risultato del quale è la compromissione di alcuni documenti legali finiti nelle mani del gruppo di hacker black-hat che supporta il regime di Bashar al-Assad.
I guastatori di Syrian Electronic Army (SEA) colpiscono ancora, e ancora una volta l'obiettivo è Microsoft: la rete dell'azienda statunitense è stata fatta oggetto di un attacco phishing, il risultato del quale è la compromissione di alcuni documenti legali finiti nelle mani del gruppo di hacker black-hat che supporta il regime di Bashar al-Assad.
Microsoft riferisce dell'accaduto sul suo blog, parlando dell'accesso non autorizzato di SEA ad "alcuni account email" di impiegati e del furto delle informazioni contenute in questi account. Si parla in particolare di documenti relativi a indagini giudiziarie, anche se i dettagli su quali indagini siano scarseggiano.
Redmond promette ovviamente di prendere gli opportuni provvedimenti nel caso in cui i dati dei suoi utenti risultassero compromessi assieme ai documenti di cui sopra, rifiutandosi altresì - e a priori - di commentare sulla "validità di qualsiasi email o documento rubati" che si prevede SEA pubblicherà in questi giorni.
In attesa di conoscere il contenuti di queste eventuali pubblicazioni, però, SEA non è andata certo in letargo: l'obiettivo prediletto del network cyber-guastatore è Microsoft, ma quando si tratta di difendere il regime di Bashar al-Assad dalla stampa e dai reporter "bugiardi" gli hacker siriani non si fanno scrupoli nel prendersela anche con la CNN mirando al defacing dei suoi account "social".
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